Tommaso Silvaggio

Sicuramente la Minimal Art "less Is more" il design " made in Italy" e il Futurismo. Sono state materie che mi hanno influenzato... Concetti che rispecchiano, la mia "visione"... anche se preferisco pensare " eliminare per aggiungere" ciò che non da valore... via!”


Angelo Zzaven: Tommaso, alcuni giorni fa ho incontrato sul web alcune tue immagini di architettura eseguite con criteri essenziali ed esteticamente coinvolgenti, da lì è nata la mia curiosità per il tuo lavoro e l'idea di questa intervista... ma avremo modo di parlarne, per iniziare vorrei che mi parlassi di te: chi sei, cosa fai, come arrivi alla fotografia?

Tommaso Silvaggio: Mi presento. Mi chiamo Tommaso Silvaggio sono nato a Torino 48 anni fa. Il mio primo approccio alla fotografia è stato nel 2018, si, all'età di 43 anni. Ho letto l'annuncio su facebook “corso base di fotografia” e mi sono detto perché no!!! Proviamo!!! E da subito c'è stata un'alchimia con la "materia" che per me era del tutto sconosciuta. Fino ad allora pensavo, che ci vuole fai click e la foto è fatta. Terminato il corso base la mia voglia di sperimentare era ancora più forte. Ricordo ancora, uscivo pieno di entusiasmo, scattavo un po' di tutto ma ancora non sapevo bene quale fosse la mia strada e soprattutto tornato a casa se ne valesse la pena visti gli scarsi risultati. E come se non bastasse COVID!!! Che per ovvi motivi mi sono detto basta. La fotografia in quel periodo non aveva più senso... Fino a che un giorno su Pinterest ho visto una foto di un fotografo Colombiano, in pratica scomponeva monumenti edifici tutto fuori da ogni logica e lì mi sono detto voglio fare questo!!! E così mi sono avvicinato alla Fine Art Architettura. Ho iniziato a cercare tutorial su YouTube. Corsi gratuiti Photoshop corsi di post produzione fine Art. Così per circa un anno, ormai la pandemia era passata si poteva uscire, se abiti a Torino e cerchi architettura moderna dove andare?!! Milano!!! Sveglia presto treno e via... A quel punto bisognava mettete in pratica avevo tutti gli elementi o almeno pensavo. Ma il risultato era solo una brutta copia un pessimo "copia e incolla" era un po' come parlare con la voce di un altro.

Angelo Zzaven: Perfetto... ovviamente nulla nasce per caso, parli dell'immagine del fotografo colombiano che ti ha dato l'input, ma quali artisti, non necessariamente del mondo della fotografia, hanno inciso nella tua formazione visiva?

Tommaso Silvaggio: Sicuramente la Minimal Art "less Is more" il design " made in Italy" e il Futurismo. Sono state materie che mi hanno influenzato. Ognuna in modo diverso ma per certi aspetti simili fra loro. Concetti che rispecchiano, la mia "visione". Osservando le mie immagini, less Is more è il concetto che più salta all'occhio, anche se preferisco pensare " eliminare per aggiungere" ciò che non da valore... via! Zero distrazione. La ricerca dei designer come Enzo Mari, Gio Ponti ma soprattutto Sottsass con la sua linea Olivetti, la loro concezione spazio-oggetti, tutto perfettamente funzionale in poco spazio lasciando "respiro". Anche questo si può notare nelle mie foto, con tanto spazio negativo e lasciando il soggetto al centro, quasi mai tocca i bordi. E infine il Futurismo con le sue pennellate, che danno quel senso di movimento. Spesso in post sfumo i bordi, per dare "dinamicità".

Tommaso Silvaggio

Angelo Zzaven: Hai fatto i nomi di illustri designer, mi indichi anche qualche fotografo (se c'è) che ha destato il tuo interesse?

Tommaso Silvaggio: In primis sicuramente Daniel Garey Arango dove tutto è iniziato. Altri nomi sono Julia Anna Gospodarou e Joel Tjintjelaar pionieri della Fine Art Architecture. Ma anche fotografi meno " famosi" come Holger Glaab, Micheal Robben... Ho trovato di ispirazione i tutorial su YouTube di JC Images e altri ancora... Ma loro più di altri.

Angelo Zzaven: Interessante il discorso “less is more” di cui parlavi, accostato alla fotografia... Quanto “documento” rimane nelle tue immagini? Ti interessa che le tue fotografie abbiano, valenza documentativa o sei interessato solo all'aspetto artistico?

Tommaso Silvaggio: Quando ho iniziato a lavorare sul progetto, il mio intento era quello di dare un taglio artistico, un modo diverso dal solito con un'estetica più astratta. Anche se penso che ognuno di noi ha un proprio concetto a riguardo. Il mio, ad esempio non vuole essere il bello assoluto e tanto meno la perfezione. Ma più un voler offrire un'alternativa, una concezione totalmente diversa da come noi percepiamo gli edifici, scuole, centri abitati e del loro "uso" quotidiano. A volte capita,che mi venga chiesto " Ma per caso è il palazzo..? Pensa che ci passo tutti i giorni... " Ed è proprio questo il messaggio che cerco di trasmettere, a prescindere se la foto può o non può piacere...

Tommaso Silvaggio

Angelo Zzaven: Sinteticamente cosa fai per rendere “attraenti” i tuoi palazzi?

Tommaso Silvaggio: È molto importante che ci sia la luce giusta. Io personalmente prediligo le giornate soleggiate e magari senza nuvole, per avere un file più "pulito" possibile. In post produzione inizio con isolare il soggetto, dopo che ho convertito in B&W e fatte le regolazioni di base inizio con scontornare gli elementi di disturbo, riflessi insegne etc. Fatto ciò mi concentro sulle ombre, le modello per creare delle trame e le coloro di nero. Sotto espongo l'immagine e lavoro sulle luce. E infine lavoro sulla geometria del soggetto...

Angelo Zzaven: Come mai hai scelto il bianco-nero per questo progetto? C'è la possibilità di vedere queste immagini anche a colori in un prossimo futuro?

Tommaso Silvaggio: Quando due anni fa ho cominciato lavorare sul progetto "Minimal City" mi è stato subito chiaro che se potesse funzionare era solo in bianco e nero. E da lì ho cominciato a comprendere la "scala dei grigi".

Non volevo che fosse una semplice conversione in B&W. Era, ed è molto importante che il bianco e nero sia l'unica soluzione giusta! Altrimenti il progetto non sarebbe stato credibile. Se in futuro ci sarà il colore?!! Con tutta sincerità, penso di no...

Tommaso Silvaggio

Angelo Zzaven: C'è una città dei desideri in cui andresti per fotografare i tuoi palazzi?

Tommaso Silvaggio: Città c'è ne sarebbero e anche tante, ma se dovessi sceglierne una sola sicuramente la direzione sarebbe Baku in Azerbaijan. Per fotografare il Centro culturale Heydar Aliyev...

Angelo Zzaven: Ho visto che usi indifferentemente il formato quadrato e quello rettangolare... lo spazio dove inseriamo le nostre immagini, rappresenta una figura geometrica nella quale le linee e le forme della composizione acquisiscono un preciso significato. Penso che nella tua fotografia sia una variante importante in termini di equilibrio formale. Che ne pensi?

Tommaso Silvaggio: La tua domanda offre molti spunti interessanti!. Siamo sempre presi sulla post, composizione, scelta del soggetto etc... ma si trascura l'importanza del taglio dell'immagine. Su come possa influire sulla lettura dell'immagine, come giustamente dici.

Inizialmente avevo optato un taglio panoramico su soggetti verticali, l'idea era quella di dare un effetto claustrofobico, in pratica lo spazio negativo si sviluppava in orizzontale e il soggetto in verticale. In effetti su alcune immagini funzionava e su altre meno, era più un voler forzare. Alla fine la soluzione che più si adattava è stata la più classica. Soggetto verticale 4/5 soggetto orizzontale 16/9. Sicuramente se in futuro ci saranno le condizioni per un taglio "opposto" quella sarà la strada...

Tommaso Silvaggio

Angelo Zzaven: Cominciando dalla ripresa, passando dalla post-produzione per finire con la stampa, di quali attrezzature ti servi per creare e finalizzare le tue immagini fine art?

Tommaso Silvaggio: Inizio quasi sempre con una pianificazione, (quasi) a volte è bello anche improvvisare, no! Ma in linea di massima, una volta scelto il soggetto, cerco su Google earth, se ci sono nelle vicinanze altri possibili soggetti. In modalità street inizio a cercare le possibili composizioni, la luce che potrei trovare etc... Una volta arrivato inizio ad osservare le ombre, giochi di luci, riflessi.. Una volta trovata la composizione e la luce giusta inizio a scattare per poi tornare in un secondo momento. E adesso andiamo sul PC. Fatta la selezione e scelta la foto, inizio con la post Photoshop 2021. Inizio a scontornare il soggetto per poterlo isolare, per il bianco e nero converto in "mappa sfumatura" le solite regolazioni di base, il resto della post non è altro che selezionare e rimuovere. Un po' come tornare a scuola: penna e pennello. Come attrezzatura ho una Nikon 5300, Tokina 11-20 e un 18-140. Per la stampa finale solitamente opto per alluminio spazzolato la sua particolarità è nei bianchi, in pratica vengono lasciati "grigi" l'effetto è molto gradevole e dà quel senso di tridimensionale oppure in alternativa la classica stampa su carta opaca Fine Art.

Angelo Zzaven: Bene! Questi tuoi lavori mi sembra stiano ottenendo ottimi riscontri. Hai fatto mostre, partecipato a concorsi, avuto offerte di pubblicazione?

Tommaso Silvaggio: Mostre concorsi e pubblicazioni per il momento ancora niente. Spero che in futuro possa esserci la possibilità. Credo che sia normale, fino a tre mesi fa non avevo postato niente e nessuno mi conosceva. Sui social in effetti le foto funzionano e i follower veramente interessati alle mie immagini aumentano ma, "cosa" più gradita è di fotografi che mi contattano in privato per chiedermi consigli sulla post produzione. "Mi piacerebbe anche a me fare foto come le tue..!" "Come fai?!!" Allora capisci che la strada è quella giusta che un giorno qualcuno ti noterà e magari chissà!!!

Tommaso Silvaggio

Angelo Zzaven: Allora spero che questa intervista, nel suo piccolo, possa servire a conoscerti meglio... Un'ultima richiesta, mi puoi indicare un film, una canzone e un libro che hai amato particolarmente?

Tommaso Silvaggio: Sicuramente è stata una bella esperienza. Con molti spunti e riflessioni... Leggevo le interviste di altri artisti e pensavo... ma quanto sarebbe bello?!! Poter parlare dei tuoi inizi, le difficoltà, del tuo lavoro... E oggi tu mi hai dato l'opportunità!!! Grazie Angelo!!! Te ne sono grato... Un film una canzone e un libro, Il film è The snatch, conosco tutte le battute a memoria. Una canzone "Before I forget" dei Spliknot, la mia band preferita e un libro non saprei... sinceramente la lettura non è tra miei hobby preferiti...

Angelo Zzaven: Tommaso, la nostra chiacchierata volge al termine. Sicuramente ci sono tante cose che non ti ho chiesto, domande che magari avresti voluto che ti facessi, ecco, vorrei chiederti di rispondere a una domanda che non ti ho fatto. Ti ringrazio per la disponibilità.

Tommaso Silvaggio: Una domanda a cui avrei risposto volentieri!? Se potessi dare un titolo al tuo lavoro, quale sarebbe?

"Luce forme essenza e una tela nera da colorare”, questi sono gli elementi che mi ispirano.


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